Glasgow belongs to me. Ode ad una città dopo un paio di pinte
Brossura, 21 x 21 cm. pag. 106 completamente illustrato con foto b/n
Stampato nel 2020 da Eclettica
Mauro Bonvicini - Francesco Basso
Esiste una Scozia che le guide turistiche ignorano e nella quale le cornamuse, i kilt e i castelli tanto amati dai turisti non sono che sbiadite immagini su cartoline in vendita fuori da qualche negozietto di souvenir. Una Scozia meno appariscente e meno glamour, ma non per questo meno affascinante. Anzi, forse proprio per questa sua ritrosia verso le orde che affollano il Royal Mile poche decine di miglia più a est, appare assai più genuina, sincera e, soprattutto, ammaliante. Una Scozia per pochi che ha in Glasgow la sua capitale. Chi vuole scoprirne le storie, i sapori, le tradizioni deve dimenticare i musei e lasciarsi piuttosto trasportare in una lunga notte di vagabondaggi tra strade, stadi e pub, entrando così in sintonia con la sua gente e con quello che ha da raccontare. Perché è solo dopo aver gustato un paio di pinte magari giù al vecchio The State che si può cogliere l'anima profonda di questa città e orgogliosamente dire, come recita una vecchia canzone, Glasgow belongs to me.
Brossura, 21 x 21 cm. pag. 106 completamente illustrato con foto b/n
Stampato nel 2020 da Eclettica